Progetti avicoli in Africa

Progetti avicoli in Africa

A colloquio con il dott.re Mario Crescenti di Avicola Monteverde

REPORT INCONTRO DEL 02.09.2020 CON MARIO CRESCENTI DI AVICOLA MONTEVERDE

Abbiamo incontrato Mario Crescenti per raccogliere informazioni in merito alla possibilità di avviare un pollaio professionale a Kikwit presso Maison de Paix. Mario Crescenti è proprietario di una delle più importanti produzioni di polli e uova a livello nazionale e ha seguito, in passato, l’avvio di pollai professionali in Africa, in Costa d’Avorio e Burkina Faso, in collaborazione con le suore del Sacro Cuore, presenti da anni sul territorio. 10 anni fa si è recato per 15 giorni in Costa d’Avorio per aiutare le suore ad avviare un’attività di polli da ingrasso. In quell’occasione ha potuto constatare diverse difficoltà: il problema del terreno in pendenza che provoca allagamenti negli allevamenti, il problema dei furti e l’impossibilità di ottenere un guadagno dall’attività se non vincolati al supporto economico delle suore che pagavano mangime e pulcini. Secondo Crescenti è necessario uscire da questa logica per poter fare impresa e far crescere tutta la comunità: bisogna entrare in una logica aziendale per poter rientrare dei costi e produrre un utile. Nel suo viaggio, Crescenti, ha riscontrato una mancanza di capacità imprenditoriale in Costa d’Avorio poiché gli interessi tribali prevalgono sugli interessi imprenditoriali.

Crescenti sostiene che sia necessario partire dalle materie prime: nella sua azienda si occupano di tutta la filiera, partono dalle materie prime, producendo il mangime, per arrivare fino alla macellazione, al confezionamento ed alla distribuzione; si tratta di una filiera completa. Risulta necessario, quindi, produrre, almeno in parte, il mangime per gli animali: una parte può essere acquistato, di modo che l’alimentazione sia completa ed equilibrata, e l’altra parte può essere coltivata come cibo per gli animali che integra il mangime (ad es. il mais). Ogni pollo in Africa (ruspanti allo stato semi brado) mangia circa 1,5 kg di cibo e in 40 giorni raggiunge il peso di 1 kg: è l’animale con la maggiore resa di carne rispetto alla quantità di cibo che gli si fornisce per la sua crescita. Ovviamente, per produrre polli, è necessario avere un mangime bilanciato ed i pulcini.

Le proteine animali nobili, a minor costo e più facili da realizzare, sono le uova. Se si hanno delle galline basta mettere un gallo di modo che ci siano uova fecondate e con un’incubatrice è possibile far nascere i pulcini; il problema dell’incubatrice è quello che ha bisogno di corrente sempre, per 21 giorni consecutivi, affinché si mantenga la corretta temperatura, altrimenti non escono i pulcini.

I vaccini sono fondamentali ed è possibile trovarli in Africa; è necessario informarsi sul rischio biologico del territorio dal quale dipende numero e tipologia dei vaccini.

Crescenti consiglia di partire dalle razze leggere, come quella rossa, e avere un gallo di razza pesante.

Le galline producono uova per circa 8 mesi all’anno (32 settimane) per un totale di circa 200 uova a gallina; quelle di razza rossa producono il 90% della loro possibilità. La produzione dipende del ciclo del sole e quindi dalle diverse stazioni; bisogna capire come si comportano le galline in Congo essendoci stagioni, temperature e presenza di sole differenti rispetto all’Italia.

In Africa gli animali vengono venduti vivi al mercato quindi non ci sarebbe il problema della macellazione.

Molto importante il tema della formazione del personale locale affinché l’attività prosegua in autonomia: è necessario avere persone motivate ed interessate a svolgere quell’attività.

Per allevare pollame è fondamentale il ricambio d’aria che, in Italia, si ottiene con delle ventole. Crescenti sostiene che, in Africa, sarebbe meglio fare come hanno realizzato in Costa d’Avorio: costruire una semplice tettoia in un posto arieggiato, applicare degli ombreggianti laterali per non far filtrare il sole e non far ammassare gli animali ed installare delle reti laterali di modo che giri l’aria. Possono essere allevati fino a 10 capi ogni metro quadrato. Il pavimento della tettoia deve essere in piano e può essere in terra battuta o in cemento (più facile da pulire); sopra si applica uno strato di paglia o truciolo che va cambiato ogni tot e, da questo, si ottiene la cosiddetta “pollina”: un ottimo fertilizzante naturale per le produzioni agricole.

Bisogna, poi, acquistare delle vasche e degli abbeveratoi ed avere una cisterna per l’acqua; gli abbeveratoi devono essere puliti, non ci deve essere melma all’interno, altrimenti c’è il rischio batterico. Per quanto riguarda la quantità di acqua di cui hanno bisogno i capi è doppia rispetto a quella del cibo: si tratta di circa 300g di acqua al giorno, per ogni capo.

Crescenti consiglia di partire poco alla volta, inizialmente con poche galline, tra le 100 e 200, installando un recinto semplice di modo che basti una sola persona per gestirle; è importante capire, passo dopo passo, quello che si può fare perché tutto viene dalla conoscenza.

Ogni gallina mangia circa 120g di mangime al giorno, quindi, per 150 galline, servono 18kg di mangime al giorno; si ottengono almeno 120 uova al giorno, se si fanno pagare almeno 0,20 cent l’una, si arriva a guadagnare 24€ al giorno di cui 4€ al giorno si spendono in mangime, quindi, la resa, al netto delle restanti spese, è buona. Fino a 5 mesi (21 settimane) devi allevare la gallina finché non diventa fertile e comincia a produrre uova che va avanti a produrre per 40 settimane, poi, bisogna decidere cosa farne, se macellarla o fargli fare la “muta” cioè la si tiene 2 mesi al buio, durante i quali perde le piume, poi si riporta alla luce, di modo che creda di essere in primavera, e riprende a fare le uova ma la sua capacità produttiva diminuisce del 20% e fa uova più grandi. E’ possibile effettuare questo ciclo per massimo 4 o 5 anni poi la gallina non produce più. In Italia questo meccanismo non si utilizza più ma in Africa potrebbe essere impiegato.

Il pollo è un animale da ingrasso utilizzato per l’alimentazione ed è sia maschio che femmina; il suo peso ideale è tra i 2,5 e 3 kg. La gallina fa le uova ed il gallo, in età fertile, serve per fecondare le galline. Se si vuol far fecondare le uova si consiglia di tenere un gallo ogni 10 galline; si formano, così, dei gruppi familiari mentre, negli allevamenti di galline ovaiole, il gallo non va tenuto. Meglio introdurre galli di razze autoctone africane perché sono più rustici e resistenti. All’inizio è bene cominciare con numeri bassi mettendo alcuni galli e facendo covare le uova alle galline più grandi che possono covare fino a 30 uova; così si fanno i pulcini e non bisogna comprarli visto che, in Africa, costano molto, non è facile reperirli ed il loro trasporto è delicato. Se la produzione dell’attività aumenta conviene fare una ricerca e capire se esiste un’azienda che produce pulcini nel paese ed acquistarli direttamente da loro.

Crescenti ribadisce che bisogna incentivare il partire con poco, come hanno fatto i nostri nonni, in passato, qua da noi: “dobbiamo allevare menti, non polli!”. La prima cosa da fare è produrre, nei campi, mais o frumento, perché già con quelli le persone possono saziarsi, poi, serviranno anche per gli animali. Noi abbiamo il compito di fare scuola, di fargli vedere con i loro occhi come è possibile fare, di modo che poi facciano loro.

Ringraziamo di cuore Mario Crescenti per la sua consulenza e la sua disponibilità. Ci assicura il suo sostegno per l’avvio in Congo di questo progetto, mettendo a disposizione la sua esperienza e le sue conoscenze. Rimaniamo in contatto con la speranza di poter presto avviare una piccola produzione a Maison de Paix.

Chi siamo

S.F.E.R.A. è un’associazione Onlus, con finalità sociale e senza scopo di lucro. È stata fondata nel 2011 a Brescia, dove ancora oggi ha la propria sede principale.

Mons. Franceschetti

L’Associazione S.F.E.R.A. è dedicata alla memoria di Monsignor Gennaro Franceschetti, sacerdote bresciano e poi arcivescovo di Fermo, nelle Marche.

La nostra missione

Realizzare un grande centro polifunzionale in Congo comprendente ambienti per la formazione professionale e per l’accoglienza di donne e bambini.

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